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Quotidiano Giuridico
Affidamento diretto di servizi sanitari a soggetto privato: è appalto pubblico di servizi
16/11/2025 - È necessario il rispetto delle procedure ad evidenza pubblica previste dal Codice dei contratti pubblici (ANAC, Delibera n. 321/2025)
Concorrenza: AGCM apre un'istruttoria contro il leader mondiale dei droni civili
15/11/2025 - Il Provvedimento 14 ottobre 2025 nasce dall'aver imposto i prezzi di rivendita e ammonito i rivenditori che se ne discostavano, in violazione dell’art. 101 del Trattato TFUE
Infiltrazioni e omessa impermeabilizzazione: colpa esclusiva del danneggiato
14/11/2025 - Il proprietario del fondo confinante non risponde delle infiltrazioni al piano terra del vicino se questi non ha isolato i muri perimetrali del proprio immobile (Cassazione n. 23011/2025)
IPSOA Quotidiano
L'interpello probatorio “riformato” testimonia l'evoluzione del rapporto Fisco e contribuente
15/11/2025 - La riforma dell’interpello probatorio non si limita a un mero ripensamento tecnico, ma punta a riposizionare l’interpello tributario che non è più soltanto uno strumento per ottenere un chiarimento interpretativo, ma una vera e propria occasione di confronto preventivo riservata a contribuenti specifici: chi aderisce all’adempimento collaborativo e chi presenta istanza per nuovi investimenti. In questa prospettiva, il riformato interpello probatorio contribuisce a rafforzare la funzione di certezza e stabilità del diritto tributario, prerequisiti essenziali per la crescita economica e la credibilità del sistema fiscale del Paese, nonché un incentivo concreto alla realizzazione di nuovi investimenti. Una riforma, dunque, che testimonia ulteriormente l’evoluzione in corso del rapporto Fisco e contribuente. La riforma dell’interpello probatorio non si limita a un mero ripensamento tecnico, ma punta a riposizionare l’interpello tributario che non è più soltanto uno strumento per ottenere un chiarimento interpretativo, ma una vera e propria occasione di confronto preventivo riservata a contribuenti specifici: chi aderisce all’adempimento collaborativo e chi presenta istanza per nuovi investimenti. In questa prospettiva, il riformato interpello probatorio contribuisce a rafforzare la funzione di certezza e stabilità del diritto tributario, prerequisiti essenziali per la crescita economica e la credibilità del sistema fiscale del Paese, nonché un incentivo concreto alla realizzazione di nuovi investimenti. Una riforma, dunque, che testimonia ulteriormente l’evoluzione in corso del rapporto Fisco e contribuente.
Acconto imposte di novembre: le regole per il calcolo e il versamento
15/11/2025 - Entro il 1° dicembre 2025 i soggetti IRPEF e IRES con esercizio coincidente con l’anno solare sono chiamati alla cassa per versare il secondo o unico acconto delle imposte dovute in base alle dichiarazioni dei redditi e IRAP. A dire il vero, la scadenza è fissata al 30 novembre ma slitta in quanto cade di domenica; quest’anno, inoltre, a meno di sorprese dell’ultima ora, non sembra che il Legislatore abbia intenzione di concedere una proroga al 16 gennaio per le partite IVA, analoga a quanto accaduto nel 2023 e 2024. La scadenza del 1° dicembre riguarda, quindi, tutti contribuenti, titolari e non di partita IVA, compresi coloro che hanno aderito al <a target="_blank" title="concordato preventivo biennale" href="https://www.ipsoa.it/speciali/accertamento-tributario-concordato-preventivo-biennale-riforma-fiscale">concordato preventivo biennale</a>. Entro il 1° dicembre 2025 i soggetti IRPEF e IRES con esercizio coincidente con l’anno solare sono chiamati alla cassa per versare il secondo o unico acconto delle imposte dovute in base alle dichiarazioni dei redditi e IRAP. A dire il vero, la scadenza è fissata al 30 novembre ma slitta in quanto cade di domenica; quest’anno, inoltre, a meno di sorprese dell’ultima ora, non sembra che il Legislatore abbia intenzione di concedere una proroga al 16 gennaio per le partite IVA, analoga a quanto accaduto nel 2023 e 2024. La scadenza del 1° dicembre riguarda, quindi, tutti contribuenti, titolari e non di partita IVA, compresi coloro che hanno aderito al concordato preventivo biennale.
Omessa dichiarazione: dubbi sul nuovo criterio di liquidazione IVA
15/11/2025 - Il Ddl di Bilancio 2026 (A.S. 1689) introduce un nuovo criterio di liquidazione IVA in caso di omessa presentazione della dichiarazione. In base alla nuova previsione, l’Agenzia delle Entrate può procedere alla liquidazione dell’imposta anche avvalendosi di procedure automatizzate, sulla base delle e-fatture emesse e ricevute, dei corrispettivi telematici trasmessi e degli elementi desumibili dalle comunicazioni dei dati delle LIPE. Nell’effettuazione della liquidazione, precisa il nuovo art. 54-bis.1 del <a target="_blank" class="rich-legge" title="decreto IVA" href="https://onefiscale.wolterskluwer.it/document/10LX0000109684SOMM">decreto IVA</a>, non si tiene conto dell’eventuale credito IVA risultante dalla dichiarazione presentata per il periodo d’imposta precedente: una previsione che appare del tutto inconciliabile con il quadro giurisprudenziale nazionale e unionale e che rischia di alimentare il contenzioso. Il Ddl di Bilancio 2026 (A.S. 1689) introduce un nuovo criterio di liquidazione IVA in caso di omessa presentazione della dichiarazione. In base alla nuova previsione, l’Agenzia delle Entrate può procedere alla liquidazione dell’imposta anche avvalendosi di procedure automatizzate, sulla base delle e-fatture emesse e ricevute, dei corrispettivi telematici trasmessi e degli elementi desumibili dalle comunicazioni dei dati delle LIPE. Nell’effettuazione della liquidazione, precisa il nuovo art. 54-bis.1 del decreto IVA, non si tiene conto dell’eventuale credito IVA risultante dalla dichiarazione presentata per il periodo d’imposta precedente: una previsione che appare del tutto inconciliabile con il quadro giurisprudenziale nazionale e unionale e che rischia di alimentare il contenzioso.
Lavoro subordinato: una rivoluzione in arrivo? Si auspica al più presto
15/11/2025 - Una legge rivoluzionaria, con una portata storica, che introduce per la prima volta in Italia il rispetto di una retribuzione minima oraria, estendendo l’efficacia dei contratti collettivi a tutti i lavoratori. Si tratta della <a target="_blank" class="rich-legge" title="legge n. 1442025" href="https://onelavoro.wolterskluwer.it/document/10LX0000990706SOMM">legge n. 144/2025</a>. Ma ovviamente, per formulare un giudizio definitivo sulla portata della riforma, bisogna attendere il decreto (o i decreti) delegati. Solo sei mesi per l’attuazione della riforma: ma il legislatore ha disposto la possibilità di un’ulteriore proroga al 4 luglio 2026, data entro cui la norma costituzionale troverà attuazione finale, e un ulteriore termine per l’emanazione di eventuali decreti correttivi e integrativi, portando a luglio 2027 il termine finale per la sua effettiva entrata in vigore. Un intervallo, insomma, forse troppo lungo anche per una riforma così delicata ed importante! Una legge rivoluzionaria, con una portata storica, che introduce per la prima volta in Italia il rispetto di una retribuzione minima oraria, estendendo l’efficacia dei contratti collettivi a tutti i lavoratori. Si tratta della legge n. 144/2025. Ma ovviamente, per formulare un giudizio definitivo sulla portata della riforma, bisogna attendere il decreto (o i decreti) delegati. Solo sei mesi per l’attuazione della riforma: ma il legislatore ha disposto la possibilità di un’ulteriore proroga al 4 luglio 2026, data entro cui la norma costituzionale troverà attuazione finale, e un ulteriore termine per l’emanazione di eventuali decreti correttivi e integrativi, portando a luglio 2027 il termine finale per la sua effettiva entrata in vigore. Un intervallo, insomma, forse troppo lungo anche per una riforma così delicata ed importante!
Bonus Giorgetti prorogato al 2026: ma non per tutti
15/11/2025 - Il disegno di legge di Bilancio 2026 (A.S. 1689) proroga il Bonus Giorgetti al 2026 con qualche novità: continua l’esenzione fiscale, ma si restringe la platea dei beneficiari. Infatti, a causa della mancata proroga del pensionamento con Quota 103, il beneficio sarà rivolto soltanto a coloro che matureranno, entro il 31 dicembre del prossimo anno, i requisiti per la pensione anticipata ordinaria. Qual è l’incremento netto in busta paga a seguito dell’adesione al bonus? Quali sono i possibili effetti sulla pensione futura? Il disegno di legge di Bilancio 2026 (A.S. 1689) proroga il Bonus Giorgetti al 2026 con qualche novità: continua l’esenzione fiscale, ma si restringe la platea dei beneficiari. Infatti, a causa della mancata proroga del pensionamento con Quota 103, il beneficio sarà rivolto soltanto a coloro che matureranno, entro il 31 dicembre del prossimo anno, i requisiti per la pensione anticipata ordinaria. Qual è l’incremento netto in busta paga a seguito dell’adesione al bonus? Quali sono i possibili effetti sulla pensione futura?
Sgravio contributivo contratti di solidarietà: modalità di gestione
14/11/2025 - Nella circolare n. 143 del 14 2025, l’INPS individua le modalità per il recupero delle riduzioni contributive, a valere sulle risorse stanziate per l’anno 2024. Inoltre vengono fornite istruzioni specifiche per il cumulo dello sgravio con la Nuova decontribuzione Sud PMI. Nella circolare n. 143 del 14 2025, l’INPS individua le modalità per il recupero delle riduzioni contributive, a valere sulle risorse stanziate per l’anno 2024. Inoltre vengono fornite istruzioni specifiche per il cumulo dello sgravio con la Nuova decontribuzione Sud PMI.
Revisori EL: pubblicato il parere sulla proposta di bilancio di previsione 2026-2028
04/11/2025 - Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (CNDCEC) e la Fondazionale Nazionale dei Commercialisti (FNC), in collaborazione con l'Associazione nazionale certificatori e revisori degli enti locali (Ancrel), hanno reso disponibile lo schema di “Parere dell'organo di revisione sulla proposta di bilancio di previsione 2026-2028" aggiornato con le disposizioni normative e di prassi emanate fino alla data della presente pubblicazione oltre alle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2026, attualmente in discussione alla Camera. Il documento non è vincolante, ma si pone come valido supporto all’attività di vigilanza dei professionisti fornendo tutti i riferimenti normativi, le indicazioni di prassi e le avvertenze per un’azione di controllo del revisore completa ed efficace, a presidio degli equilibri di bilancio e dell'evoluzione della gestione delle entrate e delle spese. Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (CNDCEC) e la Fondazionale Nazionale dei Commercialisti (FNC), in collaborazione con l'Associazione nazionale certificatori e revisori degli enti locali (Ancrel), hanno reso disponibile lo schema di “Parere dell'organo di revisione sulla proposta di bilancio di previsione 2026-2028" aggiornato con le disposizioni normative e di prassi emanate fino alla data della presente pubblicazione oltre alle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2026, attualmente in discussione alla Camera. Il documento non è vincolante, ma si pone come valido supporto all’attività di vigilanza dei professionisti fornendo tutti i riferimenti normativi, le indicazioni di prassi e le avvertenze per un’azione di controllo del revisore completa ed efficace, a presidio degli equilibri di bilancio e dell'evoluzione della gestione delle entrate e delle spese.
Revisori enti locali: come iscriversi nell'elenco 2026
04/11/2025 - Il Ministero dell’Interno ha definito le modalità per l’iscrizione e il mantenimento nell’Elenco dei revisori dei conti degli enti locali valido dal 1° gennaio 2026. Entro il termine del 16 dicembre 2025, i revisori già iscritti devono confermare i requisiti richiesti tramite procedura telematica, inclusi crediti formativi e incarichi triennali svolti presso enti locali; i nuovi candidati possono presentare domanda online, dichiarando il possesso dei requisiti e l’assenza di cause ostative. L’accesso avviene tramite identità digitale e l’invio della domanda è confermato da una comunicazione PEC. L’Amministrazione effettuerà controlli sulla veridicità delle dichiarazioni; in caso di dati non verificabili o difformi, si procederà alla cancellazione o al declassamento. I soggetti cancellati non potranno accettare incarichi nell’anno di riferimento e, se già nominati, dovranno cessare l’attività. Il Ministero dell’Interno ha definito le modalità per l’iscrizione e il mantenimento nell’Elenco dei revisori dei conti degli enti locali valido dal 1° gennaio 2026. Entro il termine del 16 dicembre 2025, i revisori già iscritti devono confermare i requisiti richiesti tramite procedura telematica, inclusi crediti formativi e incarichi triennali svolti presso enti locali; i nuovi candidati possono presentare domanda online, dichiarando il possesso dei requisiti e l’assenza di cause ostative. L’accesso avviene tramite identità digitale e l’invio della domanda è confermato da una comunicazione PEC. L’Amministrazione effettuerà controlli sulla veridicità delle dichiarazioni; in caso di dati non verificabili o difformi, si procederà alla cancellazione o al declassamento. I soggetti cancellati non potranno accettare incarichi nell’anno di riferimento e, se già nominati, dovranno cessare l’attività.
Oneri di smantellamento e ripristino: dal trattamento contabile alla rilevanza fiscale
03/11/2025 - I principi contabili nazionali prevedono che l’impatto a conto economico degli oneri di smantellamento e ripristino siano imputati, sotto forma di ammortamenti, agli esercizi in cui il cespite rilascia la sua utilità. Il <a target="_blank" title="D.M. MEF del 27 giugno 2025" href="https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2025/07/14/gu-coordinamento-oic-determinazione-base-imponibile-ires-irap">D.M. MEF del 27 giugno 2025</a>, che ha dettato le disposizioni di coordinamento tra gli aggiornamenti ai principi contabili <a target="_blank" class="rich-legge" title="OIC 16" href="https://onefiscale.wolterskluwer.it/document/10LX0000842773SOMM">OIC 16</a> e <a target="_blank" class="rich-legge" title="OIC 31" href="https://onefiscale.wolterskluwer.it/document/10LX0000842766SOMM">OIC 31</a> e le regole di determinazione della base imponibile IRES e IRAP, attribuisce efficacia ai criteri di qualificazione, imputazione temporale e classificazione dei fatti aziendali, anche in deroga alle disposizioni del TUIR. Pertanto, ciò che risulta dal conto economico civilistico e dall'applicazione di corretti principi contabili, vale anche ai fini della determinazione della base imponibile, salvo diversa disposizione. I principi contabili nazionali prevedono che l’impatto a conto economico degli oneri di smantellamento e ripristino siano imputati, sotto forma di ammortamenti, agli esercizi in cui il cespite rilascia la sua utilità. Il D.M. MEF del 27 giugno 2025, che ha dettato le disposizioni di coordinamento tra gli aggiornamenti ai principi contabili OIC 16 e OIC 31 e le regole di determinazione della base imponibile IRES e IRAP, attribuisce efficacia ai criteri di qualificazione, imputazione temporale e classificazione dei fatti aziendali, anche in deroga alle disposizioni del TUIR. Pertanto, ciò che risulta dal conto economico civilistico e dall'applicazione di corretti principi contabili, vale anche ai fini della determinazione della base imponibile, salvo diversa disposizione.
Carta Valore: dal 2026 anche a favore dei giovani diplomati
15/11/2025 - I giovani di età non superiore a 19 anni, che a partire dall’anno 2026 conseguiranno un diploma di istruzione secondaria superiore (o equiparata), riceveranno un credito utilizzabile a scopi culturali. È questa la misura della legge di Bilancio 2026 (A.S. 1689) a favore dei giovani diplomati. La Carta sarà assegnata nell’anno successivo a quello del conseguimento del diploma a decorrere dal 2027. Per quali spese può essere utilizzata? I giovani di età non superiore a 19 anni, che a partire dall’anno 2026 conseguiranno un diploma di istruzione secondaria superiore (o equiparata), riceveranno un credito utilizzabile a scopi culturali. È questa la misura della legge di Bilancio 2026 (A.S. 1689) a favore dei giovani diplomati. La Carta sarà assegnata nell’anno successivo a quello del conseguimento del diploma a decorrere dal 2027. Per quali spese può essere utilizzata?
Cybersicurezza: contributi per le infrastrutture digitali delle imprese
15/11/2025 - La European Cybersecurity Competence Centre (ECCC) ha avviato una serie di nuovi bandi a valere sul programma Digital Europe Programme (DEP) con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza, la resilienza e la sovranità digitale dell’UE. I bandi puntano su quattro filoni strategici: soluzioni di cybersicurezza basate su intelligenza artificiale, adozione di strumenti da parte delle PMI, test di preparazione e resilienza delle infrastrutture digitali critiche e rafforzamento della sicurezza degli hub di cavi sottomarini. Quando presentare le domande? La European Cybersecurity Competence Centre (ECCC) ha avviato una serie di nuovi bandi a valere sul programma Digital Europe Programme (DEP) con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza, la resilienza e la sovranità digitale dell’UE. I bandi puntano su quattro filoni strategici: soluzioni di cybersicurezza basate su intelligenza artificiale, adozione di strumenti da parte delle PMI, test di preparazione e resilienza delle infrastrutture digitali critiche e rafforzamento della sicurezza degli hub di cavi sottomarini. Quando presentare le domande?
Staff house: dal 21 novembre 2025 al via le domande di agevolazione
14/11/2025 - Con il Decreto del Direttore Generale del 13 novembre 2025 (prot. n. 261768/25) il Ministero del Turismo dà attuazione al <a target="_blank" class="rich-legge" title="Decreto dello stesso Ministro del 18 settembre 2025" href="https://onefiscale.wolterskluwer.it/document/10LX0000990770SOMM">Decreto dello stesso Ministro del 18 settembre 2025</a>, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 231 del 4 ottobre 2025 definendo termini, modalità e procedure operative per l’accesso ai contributi destinati al sostegno dei costi di locazione degli alloggi – Staff House – per i lavoratori del comparto turistico-ricettivo. Nello specifico nel decreto sono individuati i costi ammissibili, i beneficiari e i criteri finalizzati a garantire soluzioni abitative a condizioni agevolate per i lavoratori del settore. Con il Decreto del Direttore Generale del 13 novembre 2025 (prot. n. 261768/25) il Ministero del Turismo dà attuazione al Decreto dello stesso Ministro del 18 settembre 2025, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 231 del 4 ottobre 2025 definendo termini, modalità e procedure operative per l’accesso ai contributi destinati al sostegno dei costi di locazione degli alloggi – Staff House – per i lavoratori del comparto turistico-ricettivo. Nello specifico nel decreto sono individuati i costi ammissibili, i beneficiari e i criteri finalizzati a garantire soluzioni abitative a condizioni agevolate per i lavoratori del settore.
PEC amministratori: per Confimi Industria ennesimo onere burocratico
14/11/2025 - Con una nota del 14 novembre 2025, Confimi Industria ha criticato l’obbligo introdotto dalla legge di bilancio 2024 che impone agli amministratori societari un domicilio digitale PEC autonomo. L’associazione sottolinea che la scelta dovrebbe essere libera, consentendo di utilizzare l’indirizzo già registrato dalla società (INI-PEC) o, se preferito, un indirizzo personale INAD. Il divieto della coincidenza tra il domicilio digitale dell’amministratore e quello dell’impresa, viene ritenuto un onere burocratico inutile e incoerente. La norma, secondo l’associazione, contiene un “non” superfluo che andrebbe eliminato per restituire chiarezza. Confimi ricorda che le Camere di Commercio avevano già mostrato flessibilità accettando l’uso della PEC aziendale, evitando costi e complicazioni per le PMI. L’auspicio è un emendamento in sede di conversione del decreto, attesa entro il 30 dicembre 2025. Con una nota del 14 novembre 2025, Confimi Industria ha criticato l’obbligo introdotto dalla legge di bilancio 2024 che impone agli amministratori societari un domicilio digitale PEC autonomo. L’associazione sottolinea che la scelta dovrebbe essere libera, consentendo di utilizzare l’indirizzo già registrato dalla società (INI-PEC) o, se preferito, un indirizzo personale INAD. Il divieto della coincidenza tra il domicilio digitale dell’amministratore e quello dell’impresa, viene ritenuto un onere burocratico inutile e incoerente. La norma, secondo l’associazione, contiene un “non” superfluo che andrebbe eliminato per restituire chiarezza. Confimi ricorda che le Camere di Commercio avevano già mostrato flessibilità accettando l’uso della PEC aziendale, evitando costi e complicazioni per le PMI. L’auspicio è un emendamento in sede di conversione del decreto, attesa entro il 30 dicembre 2025.
Rendicontazione di sostenibilità: più tempo per adeguarsi agli obblighi di informativa
14/11/2025 - La Commissione europea ha introdotto misure di semplificazione per la rendicontazione di sostenibilità, riducendo la platea di imprese obbligate e posticipando alcune scadenze. Con il <a target="_blank" class="rich-legge" title="Regolamento delegato (UE) 20251416" href="https://onefiscale.wolterskluwer.it/document/10LX0000992971SOMM">Regolamento delegato (UE) 2025/1416</a>, le grandi imprese con oltre 750 dipendenti, già tenute a comunicare informazioni dal 2024, potranno applicare gradualmente gli standard europei (ESRS) e rinviare fino a tre anni i requisiti più complessi. La deroga riguarda in particolare i principi tematici su biodiversità (E4), lavoratori nella catena del valore (S2), comunità (S3) e consumatori (S4), oltre agli obblighi ambientali (E1-E5). La <a target="_blank" class="rich-legge" title="direttiva (UE) 2025794" href="https://onefiscale.wolterskluwer.it/document/10LX0000981054SOMM">direttiva (UE) 2025/794</a>, nota come Stop the Clock, ha confermato il rinvio per le imprese che avrebbero dovuto iniziare nel 2025 e 2026, senza modificare le scadenze per chi già rendiconta dal 2024. L’obiettivo è garantire coerenza con la proposta di revisione della CSRD e ridurre gli oneri amministrativi. La Commissione europea ha introdotto misure di semplificazione per la rendicontazione di sostenibilità, riducendo la platea di imprese obbligate e posticipando alcune scadenze. Con il Regolamento delegato (UE) 2025/1416, le grandi imprese con oltre 750 dipendenti, già tenute a comunicare informazioni dal 2024, potranno applicare gradualmente gli standard europei (ESRS) e rinviare fino a tre anni i requisiti più complessi. La deroga riguarda in particolare i principi tematici su biodiversità (E4), lavoratori nella catena del valore (S2), comunità (S3) e consumatori (S4), oltre agli obblighi ambientali (E1-E5). La direttiva (UE) 2025/794, nota come Stop the Clock, ha confermato il rinvio per le imprese che avrebbero dovuto iniziare nel 2025 e 2026, senza modificare le scadenze per chi già rendiconta dal 2024. L’obiettivo è garantire coerenza con la proposta di revisione della CSRD e ridurre gli oneri amministrativi.
In GU la legge annuale di semplificazione normativa e riordino delle disposizioni
14/11/2025 - La legge 10 novembre 2025, n. 167, in vigore dal 29 novembre 2025, introduce misure per la semplificazione normativa e il miglioramento della qualità della legislazione, conferendo al Governo deleghe per il riordino e il riassetto di specifiche materie. Il provvedimento prevede che, ogni anno entro il 30 giugno, il Governo presenti al Parlamento la «Legge annuale di semplificazione normativa», elaborata dal Presidente del Consiglio e dai Ministri competenti. Lo schema è sottoposto al parere della Conferenza unificata, che coinvolge Stato, Regioni ed enti locali. Entro il 30 aprile, i Ministri per le riforme istituzionali e per la pubblica amministrazione raccolgono proposte dai dicasteri e avviano consultazioni pubbliche con categorie e soggetti interessati, tenendo conto delle valutazioni di impatto della regolamentazione. La legge annuale individua inoltre le materie di competenza esclusiva dello Stato, per le quali il riordino si conclude con l’emanazione di testi unici aggiornati e coordinati con la nuova disciplina primaria. La legge 10 novembre 2025, n. 167, in vigore dal 29 novembre 2025, introduce misure per la semplificazione normativa e il miglioramento della qualità della legislazione, conferendo al Governo deleghe per il riordino e il riassetto di specifiche materie. Il provvedimento prevede che, ogni anno entro il 30 giugno, il Governo presenti al Parlamento la «Legge annuale di semplificazione normativa», elaborata dal Presidente del Consiglio e dai Ministri competenti. Lo schema è sottoposto al parere della Conferenza unificata, che coinvolge Stato, Regioni ed enti locali. Entro il 30 aprile, i Ministri per le riforme istituzionali e per la pubblica amministrazione raccolgono proposte dai dicasteri e avviano consultazioni pubbliche con categorie e soggetti interessati, tenendo conto delle valutazioni di impatto della regolamentazione. La legge annuale individua inoltre le materie di competenza esclusiva dello Stato, per le quali il riordino si conclude con l’emanazione di testi unici aggiornati e coordinati con la nuova disciplina primaria.
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GDPR: come gestire gli adempimenti
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